E’ una dermatosi piuttosto comune, spesso cronica e caratterizzata da frequenti recidive. Interessa il 3% degli adulti e non di rado influisce sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali.
La dermatite seborroica colpisce sedi caratteristiche (sopracciglia, lati del naso, condotto uditivo, capillizio, tronco) ed è pertanto facile da diagnosticare. La causa scatenante sembra essere l’eccessiva proliferazione epidermica di un lievito saprofita, simile alla Candida, (Malassezia Furfur). Le concause sono da ricercare in una difettosa, innata risposta immunitaria condizionata da stati emozionali, ridotte difese immunitarie, condizioni di clima caldo umido, alimentari).
Questo profilo immunitario mette in moto tutta una serie di meccanismi immunitari che portano al rilascio di Interleuchine ( IL ) e di altri mediatori dell’infiammazione. La malattia non è pertanto infettiva ma piuttosto condizionata da una particolare predisposizione costituzionale e una recettività al fungo. Non è quindi necessario ricorrere a eccessive precauzioni di disinfezione di oggetti o indumenti.
Pur interessando le aree seborroiche non è, in genere, associata a iperseborrea (eccessiva produzione di sebo). Fra le manifestazioni osservabili; si rilevano spesso arrossamento e desquamazione in zone caratteristiche, con tipiche squame giallastre, fini e untuose. Il soggetto spesso lamenta fastidio locale con sensazione di bruciore o di prurito, anche intenso, che possono comportare lesioni da grattamento. …una sfida quotidiana per il Dermatologo.
Un ruolo primario nell’innesco della cascata di fenomeni infiammatori che portano alla Dermatite Seborroica è assunto quindi dalla Malassezia Furfur. Se ne conoscono oggi 7 diverse specie, di cui alcune più spesso coinvolte. Sembra che il micete sia, in determinate condizioni, in grado di indurre la produzione di varie molecole infiammatorie e di stimolare i Toll Like Receptors (TLR-2) che provocano la sintesi di flogogeni come la InterLeukina 8 (IL-8). Non sembra che la intensità delle manifestazioni sia però correlata all’entità della proliferazione fungina.
Fra le misure utili a limitare o prevenire questi fenomeni si propongono le seguenti raccomandazioni:
- Detersione, delle aree coinvolte, con shampoo, o detergenti specifici, di elevata qualità e tollerabilità.
- Utilizzo di creme e shampoo antimicotici efficaci nel ridurre la colonizzazione fungina. Quelli per uso sistemico dovrebbero trovare impiego solo nelle forme più gravi.
- Le creme con steroidi dovrebbero essere impiegate solo per brevissimi periodi e nelle forme molto infiammate.
- Gli immunomodulatori topici possono aiutare a controllare, per brevi periodi, le manifestazioni più importanti.
- Creme lenitive, delicatamente cheratolitiche, e, ricche in principi naturali con azione antireattiva e immunomodulatrice, si sono rivelate affidabili nel lungo periodo.
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